Da marzo 2020 la Confederacao Brasileira de Futebol (la Federcalcio brasiliana) ha scelto di garantire parità salariale a uomini e donne della nazionale di calcio. Stessi premi, stessi bonus. Nel calcio – in foto, Neymar Junior e Marta Vieira, capitani delle nazionali di calcio maschile e femminile del Brasile – e non solo, questo è un traguardo fondamentale nella strada verso la parità di genere nei salari. Oggi, nonostante i tanti risultati già raggiunti, il Gender Pay Gap è ancora un problema innegabile e assolutamente evidente.

I risultati della ricerca svolta dal World Economic Forum parlano chiaro: l’Italia staziona al 76 posto su 153 Paesi nella classifica del Global Gender Gap Report sulla parità di genere, e si trova 125esima per quanto riguarda la disparità di trattamento salariale. Dati poco rassicuranti, se si considera anche il fatto che, sempre stando al Report, ci vorrà circa un secolo per raggiungere una totale parità tra uomini e donne a livello globale.

Gender Pay Gap: quali le cause del divario in Italia?

Molto spesso la discriminazione salariale non è intenzionale e i fattori che la causano vanno ricercati nella diversità con cui sono valutati il lavoro e le prestazioni di donne e uomini. Certamente un ruolo determinante lo svolgono gli stereotipi di genere, l’età, il livello d’istruzione, la regione di provenienza e l’etnia. A ciò si aggiungono fattori strettamente legati alle caratteristiche del lavoro e dell’azienda, come il tipo di contratto, la situazione lavorativa e così via.

Ciononostante, superare questo divario è diventato un obiettivo importante per la nostra nazione, soprattutto da quando, il 21 Febbraio 2020, l’Italia è entrata a far parte dell’Equal Pay International Coalition (EPIC), ovvero la coalizione internazionale per la parità di retribuzione. Far parte di questa coalizione dimostra l’impegno e la volontà di promuovere la parità e la trasparenza salariale, anche attraverso la divulgazione mediatica di tali temi, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza generale.

Colmare il Gender Pay Gap rappresenta un traguardo di un valore inestimabile e tutti ne siamo responsabili. Ogni lavoratore merita di essere apprezzato per le proprie qualità e capacità, ed è per questo indispensabile creare all’interno di ciascuna realtà lavorativa un’atmosfera positiva e inclusiva, che sia in grado di sostenere lo sviluppo professionale di ognuno indistintamente.

Che tutto questo non sia solo un’irrealizzabile utopia ce lo dimostra la società italiana Ferrari, che per prima nel Luglio del 2020 ha ottenuto il certificato Equal Salary per la parità di retribuzione tra donne e uomini con le stesse qualifiche e mansioni.

Louis Camilleri, Amministratore Delegato di Ferrari S.p.A., ha dichiarato:

«Siamo fieri di ricevere questa certificazione. Rappresenta una pietra miliare importante nel percorso verso il miglioramento continuo del nostro posizionamento e delle nostre azioni per un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze. La parità retributiva e di opportunità non riguarda solo un principio di equità. È un pilastro fondamentale per attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti e stimolare così l’innovazione e la nostra crescita nel lungo periodo».

Diversità. Inclusione. Equità. Tre semplici parole che insieme possono cambiare concretamente il nostro futuro.